In merito a quanto riportato nell’articolo pubblicato sabato 19 giugno nel Giornale dell'Umbria, sul rimborso della tariffa di depurazione che riporta le dichiarazioni di Federconsumatori, la Valle Umbra Servizi chiarisce il proprio operato e la situazione normativa.

A seguito del Decreto Prestigiacomo che stabilisce le regole per il rimborso dei canoni di depurazione non dovuti, la VUS sta provvedendo ad acquisire tutti gli elementi necessari per procedere al rimborso. Il decreto infatti, in vigore dallo scorso 23 febbraio, pur avendo definito alcuni punti, ne lascia irrisolti altri. VUS tuttavia, sta procedendo autonomamente a chiarire tutti gli elementi in modo da poter soddisfare le legittime aspettative degli utenti. In particolare, una prima questione da definire riguarda le modalità del rimborso per gli utenti non allacciati alla fognatura pubblica, visto che il decreto Prestigiascomo non li prende in considerazione ma si riferisce ai soli utenti allacciati alle fognature non confluenti in un depuratore attivo. Le norme stabiliscono poi che l’utente deve presentare istanza documentata per ottenere il rimborso ma non è specificata il tipo di documentazione necessaria; vanno inoltre chiariti gli aspetti di natura fiscale (come calcolare gli interessi e l’IVA sulle somme da rimborsare).

Al di là delle questioni tecniche, che non interessano gli utenti, ma che VUS deve chiarire per poter procedere al rimborso, è importante sottolineare che l’azienda si sta impegnando per acquisire rapidamente tutti i dati necessari. L’autocertificazione che è stata richiesta va in questa direzione. Il nostro territorio è molto vasto, con molte case sparse per le quali VUS, quando ha acquisito il servizio idrico integrato dai Comuni, spesso non ha ricevuto la situazione aggiornata sull’allaccio alla fognatura. Conseguentemente, per i soli casi dubbi,VUS ha richiesto all’utente l’autocertificazione, nella quale dichiarare se è allacciato alla fognatura pubblica. Non è quindi l’allaccio alla depurazione, che si chiede di attestare, come erroneamente è stato riferito da Federconsumatori, dato che l’utente non è tenuto a conoscere. È VUS che verifica se l’abitazione allacciata alla fognatura è servita dalla depurazione o meno e se quindi ha diritto al rimborso.

Riguardo poi al numero di utenti aventi diritto al rimborso, nell’articolo si parla di circa 7.000 famiglie; dagli accertamenti che VUS sta svolgendo in collaborazione con l’Autorità d’Ambito, risulta invece un numero di utenti pari a circa la metà.

Anche rispetto alla tempistica, il Decreto Prestigiacomo non aggiorna i riferimenti per quantificare la restituzione agli utenti delle somme dovute, tempi definiti nella L.13/2009 (in vigore dal 1/03/2009).  Il decreto attuativo sarebbe dovuto uscire entro due mesi dalla sua entrata in vigore, cioè entro il 1 maggio 2009. Il ritardo nella sua emanazione è quindi pari a 9 mesi e 23 giorni, mentre per la scadenza relativa alla quantificazione delle somme da restituire (a cura dell’Autorità d’Ambito), si dovrebbe tener conto anche della proroga (da 120 a 210 giorni) prevista dall’art.15 co.2 quater della L.166/09. Nessun ritardo quindi da parte di VUS.

Per dar conto anche più ampiamente del proprio operato e per fare chiarezza sulla questione (altre disposizioni normative, oltre alla Sentenza C.C. 335/08, hanno diretta implicazione in materia) VUS non solo è disponibile, ma anzi auspica un incontro con FederConsumatori, unitamente a ATI 3 Umbria.